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Camminando a New York

28 Novembre 2024

Tutti i viaggiatori prima o poi decidono di includere New York nelle proprie esperienze. Certamente oggi non siamo nel momento migliore per organizzare questo viaggio. Ma vorrei dare un’idea di quello che proverete quando si potrà ritornare a New York. Non ci sarà “approccio lento” alla

città: da subito avrete la sensazione che si prova con una doccia gelata o una doccia bollente; resterete senza fiato. Non saprete se guardare in alto o guardare la strada, se girare lo sguardo a destra o a sinistra, se tapparvi le orecchie o cercare di capire tutti i suoni che si accavallano .

La Big Apple,  è veramente Big, grande: un agglomerato di 785 Kmq, multietnico, multiarchitettonico, multiculturale. E non fatevi incantare dai famosi taxi gialli: dovrete camminare e camminare, se proprio dovete usare un mezzo per passare da un estremo all’altro, usate la metropolitana, perché potreste restare incolonnati in taxi nel traffico molto a lungo. New York è divisa in cinque distretti: Manhattan,The Bronx,Queens, Brooklyn,Staten Island. Non voglio raccontare delle mille cose che si devono vedere a New York, ma delle sensazioni che alcune  lasciano nel ricordo  quando si rientra a casa. E’ incredibile il contrasto tra i grattacieli della Quinta strada, la famosa Tramp Tower, i grandi magazzini, i marciapiedi strapieni di gente, e la pace delle chiesa di St. Patrick, quasi piccola in mezzo ai giganti. E poi, in mezzo al Manhattan  ecco l‘oasi di Central Park, anche questo very big, circondato da lussuosi edifici, ma con al suo interno laghetti artificiali, piste di pattinaggio, sentieri, colline, parchi giochi  e tanti runners che si mantengono in forma. Poi dalla tranquillità verde del parco ci si può tuffare nel caotico mondo di Times Square. Preparatevi a stupirvi e sentirvi nanerottoli in un tripudio di giganteschi cartelloni luminosi, animati e in perenne movimento che pubblicizzano con uno sfavillio di colori e di luci viaggi, beni, spettacoli. Già, parlando di spettacoli, non siamo molto distanti da Broadway e dai suoi innumerevoli teatri con i musicals più famosi. Ma se volete uno spettacolo che “spettacolo” non è, da Broadway dirigetevi ad Harlem per ascoltare una semplice e sentita messa Gospel: forse sarete gli unici bianchi alla funzione, ma sarete accolti con calore e cordialità.

Noi italiani poi cerchiamo sempre  Little Italy. Non soffermiamoci a quella vicino a Chinatown, perché la popolazione asiatica ha occupato molta parte della vecchia Little Italy. Gli italo-americani, già dagli anni 50, hanno creato una loro comunità nel Bronx e a Brooklyn. Poiché parliamo del Bronx, sappiamo che questo quartiere è noto per un alto tasso di criminalità tra bande: potrà capitarci di vedere scarpe appese per le strade ai fili dell’elettricità ad indicare un luogo in cui è stato commesso un omicidio. Se avete del tempo, fate un giro all’Onu, potrebbe capitarvi di assistere a qualche seduta internazionale.

Ma non potete lasciare NewYork senza due visite che colpiscono il cuore: Ellis Island e Ground Zero. Soprattutto la prima visita richiede prenotazione e tempo in fila. Prima di Ellis Island si potrebbe fare una visita alla famosa Statua della Libertà, la signora togata con in mano destra la fiaccola della libertà, nella sinistra la tavola con la data del 4 luglio 1776 ,ai piedi le catene spezzate, e le sette punte della corona simbolo dei sette mari e dei sette continenti. La Statua della Libertà, che si dice visibile  fino a 40 km, era il primo simbolo d’America per chi arrivava con le navi ,una speranza di libertà per tutti gli immigrati che qui venivano a cercare un futuro. Ma non era esattamente così semplice: passate a Ellis Island. Questo isolotto artificiale, creato con i detriti degli scavi della metropolitana,  era il punto di ingresso di tutti quelli che sognavano “la fortuna americana”. Visitate il museo e rendetevi conto di quello che potevano aver passato tante persone, famiglie, bambini prima di essere accettati o respinti. A Ground Zero, sorto sul sito delle Torri gemelle distrutte  il 11 settembre 2001, al primo impatto vedrete un’opera architettonica veramente interessante: dove c’erano i basamenti delle torri ci sono degli spazi d’acqua, e lungo i perimetri di marmo potete leggere i  nomi delle vittime, ma quello che colpisce nonostante ci si ritrovi in una città caotica e movimentata è il silenzio, e la partecipazione empatica che investe il visitatore. Potete non percorrere a piedi il Brooklyn Bridge? E’ una bella camminata, col frastuono del traffico velocissimo, ma le foto saranno suggestive ed avrete percorso il ponte più  mostrato in tantissimi film di successo. Andremo o ritorneremo ancora a New York per lasciarci coinvolgere per un po’ dalla veramente Big Apple, e forse apprezzare meglio quello che troviamo ritornando a casa.

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