OMAN, l’eleganza di un Paese moderno che rispetta il suo passato
Tra i paesi del Medio Oriente che possiamo visitare, credo sia un’ esperienza da non perdere un viaggio in Oman, un Paese che pur facendo suoi molti progressi del mondo occidentale, ha saputo rimanere fedele alla sua cultura nella semplicità di valori fondamentali compatibili con le esigenze della vita moderna. In 50 anni l’Oman, grazie alle ricchezze del suo territorio ed alla guida di un sultano illuminato, ha fatto un balzo di secoli, dal Medioevo all’età moderna. Il defunto sultano Qaboos bin Said, nato a Salalha, dopo i primi anni di studio nella sua città, è stato educato in Inghilterra ed ha saputo riportare in patria un bagaglio di esperienze che hanno ridestato il paese. L’Oman è senza dubbio un Paese sicuro e pulito, tranquillo se pur ai confini con l’Arabia Saudita e lo Yemen. Il primo passo verso il progresso è stata la scolarizzazione della popolazione. In Oman ci sono valide università, le donne hanno diritto al voto e possono anche essere elette. Il sultano Qaboos, amante della musica, ha fatto costruire a Muscat una delle più grandi Royal Opera House al mondo, con 1100 posti a sedere, spazi enormi, negozi dove balletti ed opere internazionali sono di casa. Molti artisti italiani si sono esibiti. La costruzione ha certamente un’ impronta araba, ma “la mano” italiana è ben presente, ed è questo connubio di oriente e occidente, spesso palpabile, che contribuisce a farci vivere l’Oman come un paese accogliente. Non ci sono grattacieli in Oman, dimenticatevi qui Dubai. E’ in questo che la cultura ha conservato le tradizioni arabe. La passeggiata al tramonto sul lungomare di Muscat vede i turisti, le coppie del luogo, le famiglie, esattamente come potrebbe accadere qui da noi, ma il contorno ha l’atmosfera dell’oriente. Fate un giro su uno dei lavoratissimi sambuchi che lentamente dondolando sull’acqua vi fanno ammirare il profilo della costa. E ci si abitua facilmente agli uomini che indossano la dishdasha, la lunga tunica di cotone di solito bianca. La caratteristica della tunica è la nappina che pende di lato sul collo. Spesso usano un bastone , ma assolutamente, soprattutto nelle occasioni importanti, usano il khanjar, il pugnale ricurvo riccamente decorato portato in vita con una cintura .Verrà voglia anche a voi di comperare un abito femminile generalmente composta da una dishdasha al ginocchio, pantaloni morbidi ed un lahaf , il velo da appoggiare sul capo, tutti molto ricamati. Ci sono delle piccole “mascherine “ che le donne velate indossano, di colore nero, che coprono solo parzialmente il viso con una strisciolina sulla fronte, una sul naso, e una sulla bocca, come un paio di baffi scuri.
Non potrete ritornare a casa senza aver comperato i profumatissimi incensi, di cui l’Oman è un produttore eccellente. E potrebbe capitarvi di trovare al suk anche chi vende, chi compera, contrattando tranquillamente fucili. Dappertutto vi offriranno i famosissimi datteri omaniti e un tipico caffè arabo. Visiterete molte fortezze di portoghesi e turchi, alcune ben conservate. Vi stupirà l’ingegno delle costruzioni degli aflaj: risalenti al primo secolo a.c. sono riusciti con un’opera di canalizzazione ancora in uso ed efficiente, a portare l’acqua dalle montagne ai villaggi delle pianure. Qua e là in alcuni canali i ragazzi del posto giocano e fanno il bagno.Non potete perdere in Oman l’escursione nel deserto. Se non avete mai avuto prima l’esperienza del deserto di sabbia, preparatevi che l’impatto è emotivamente speciale. Naturalmente con una guida e un mezzo idoneo.
Sull’ultima propaggine del villaggio l’autista sgonfia le gomme, e vi chiedete perché. Lo capirete dopo.. All’inizio sembra di percorrere una specie di strada , e guardandovi intorno sulle dune/colline di sabbia alte a volte più di 100metri vedrete dei solchi e penserete che siano opera del vento. Ma dopo un po’ l’autista inizia a salire sulla duna e cominciate a pensare: dove andremo? Dopo la salita, dalla cima, si deve scendere, e davanti vi trovate più o meno il vuoto. Più o meno come andare sulle montagne russe, ma in libertà, slittando un po’ a destra e un po’ a sinistra mentre avete il fiato sospeso.. La notte nel deserto, in campo tendato o in bungalow, nel silenzio magico dell’isolamento, col tramonto che colora di rosso la sabbia e il cielo, la notte stellata come poche volte avete visto, non potrete dimenticarvela. E poi l’alba col sorgere del sole dietro le dune che illumina piano intorno, come se fosse il primo giorno del mondo, mentre voi siete a dorso di un cammello.
Con qualche giorno in più a disposizione, perché non fare un giorno di mare a Salalha, grande porto dell’Oman, ma anche famosa ed emergente località di villeggiatura? Certamente l’Oman è il paese della tradizione e anche della modernità, del contrasto tra la cultura antica e la nuova, ma anche della pulizia, della sicurezza e delle emozioni. Bisogna andarci!