Dagli Indios ad oggi
Nel XVI secolo, quando gli spagnoli sbarcarono nel nuovo mondo, l’attuale territorio argentino contava 330.000 abitanti divisi in diversi gruppi etnici, alcuni dei quali ancora presenti. I luoghi si presentavano ben lontani dai canoni di civiltà a cui erano abituati i coloni. Furono proprio questi ultimi a dare nuova vita al paese fondando la prima città: Santa Maria de los Buenos Aires, nel 1536. Oggi sul posto si cercano i segni delle prime installazioni e gli scavi archeologici del 2016 hanno portato alla luce diversi resti nella zona sud, antica culla della città di Buenos Aires.
Nel 1776 re Carlo III di Spagna creò il Vicereame del Rio de la Plata e fu in questo periodo che la capitale Buenos Aires divenne un grande porto commerciale, incrementando così l’esportazione dei prodotti locali. Il Vicereame cadde il 25 maggio del 1810 con la creazione della Prima Giunta, che vide come primo presidente Cornelio Saavedra affiancato dal segretario Mariano Moreno, che pose le basi per l’indipendenza.
Il 9 luglio del 1816, a seguito di una dura lotta contro i coloni spagnoli in cui si distinsero Manuel Belgrano e José de San Martín, l’Argentina ottenne finalmente l’indipendenza. Il paese dovette però attendere il 1861 per vedere la pace, anno in cui Bartolomé Mitre riuscì nell’intento di unificare l’intero territorio sotto la tutela ”porteña”, denominazione che indica la città di Buenos Aires per la sua vicinanza al porto.
Da allora l’Argentina attraversò un periodo di crescita orientato alla diffusione dell’educazione, del lavoro e all’apertura del paese verso il mercato internazionale. Ma fu anche un periodo segnato da conflitti interni che si concluse con l’affermazione del radicalismo, sconfitto solo poi da Juan Domingo Perón che nel 1946 prese il potere. Perón è ancora oggi ricordato dal suo popolo per la sua politica votata all’industrializzazione, come anche sua moglie Evita, per via dei suoi piani di aiuto economico rivolti ai più poveri.
Con la morte di Perón avvenuta nel 1974, il popolo, organizzandosi in gruppi guerriglieri iniziò a ribellarsi. Fu la fine del governo democratico. Nel 1976, con un colpo di stato, si instaurò il governo militare di Videla che rimase al potere fino al 1983. La dittatura argentina causò migliaia di morti e desaparecidos (scomparsi), la disfatta dell’esercito nelle Malvinas/Falkland, la moltiplicazione di debiti esterni, e il fallimento di innumerevoli imprese pubbliche.
L’eredità lasciata dalla dittatura di Videla si fa sentire ancora, sono infatti frequenti le manifestazioni in memoria della guerra delle Malvinas, così come quelle guidate dalle “Abuelas de Plaza de Mayo”, nonne che a distanza di anni sono ancora alla ricerca dei loro nipoti strappati via dalle loro braccia e da quelle dei genitori sotto il governo militare.
Oggi la repubblica Argentina è guidata dal presidente Macri, primo presidente democraticamente eletto dal 1916, non appartenente né al partito di centro UCR, né a quello peronista.
Il paese dei sei continenti
L’Argentina è il secondo paese più visitato del Sud America e il quinto dell’intero continente. In ognuna delle province che formano questo grande paese è possibile visitare fantastiche attrazioni turistiche, destinazioni e tesori inimmaginabili. L’Argentina ha da offrire ai suoi visitatori paesaggi naturali meravigliosi; percorrendo il paese ci si imbatte in montagne, fiumi, laghi, serre, forre e un’infinita campagna. Città grandi e piccole, simili e al tempo stesso tanto diverse, attendono di essere scoperte da viaggiatori provenienti da tutto il mondo.
Buenos Aires è la meta preferita dai turisti, attratti dal suo essere cosmopolita e dalla molteplicità di espressioni artistiche e culturali che la caratterizzano. Tra i luoghi più visitati ci sono La Boca, quartiere italiano che sorge sulle rive del Riachuelo, Costanera Sur, il centro con il suo Obelisco, la Casa Rosada, il Cabildo, e infine il delta del Tigre. Degni di nota sono anche il Giardino Botanico, il giardino giapponese, le magnifiche passeggiate lungo Caminito e Recoleta, quartiere dall’enorme interesse storico e architettonico.
Migliaia di litri di acqua che scendono in maniera imponente, districandosi tra i ponticelli che attraversano la Garganta del Diablo. Le Cascate dell’Iguazú, in provincia di Misiones, sono una delle attrazioni dell’Argentina da non perdere. Dichiarate patrimonio dell’Unesco nel 1984, le cascate si trovano immerse nell’omonimo parco, dove simpatiche scimmie e coati, una specie di curiosi procioni, sono lasciati liberi di girare in mezzo alla gente. Il magnifico panorama, il rumore dell’acqua che scorre e la rugiada che bagna la pelle regalano un’esperienza unica da vivere con i cinque sensi.
Una distesa paradisiaca bianca a 3350 metri, Salinas Grandes, nella provincia di Jujuy, è uno degli ecosistemi più incredibili dell’Argentina. Queste imponenti saline che si estendono per 525 km², offrono uno spettacolo unico al mondo, ma la provincia di Jujuy ha anche altri scorci naturali meravigliosi che aspettano solo di essere scoperti. Non molto distante da questa immenso spettacolo è infatti possibile visitare il Cerro de los Siete Colores, una collina che deve il suo nome ai colori che vi si riflettono con i primi raggi di sole e che variano dall’arancione al violetto.
Il Tren a las Nubes è uno dei percorsi ferroviari più alti del mondo e si trova nella provincia di Salta, di cui costituisce una delle icone turistiche. Percorrere una tale opera ingegneristica, la ferrovia sulla quale viaggia il “treno delle nuvole”, è un’esperienza irripetibile. Si tratta di un percorso lungo 434 km che attraversa le montagne della Precordigliera delle Ande, arrivando ad un’altitudine di 4200 metri sopra il livello del mare. Questo famoso treno attraversa la Quebrada del Toro passando per Tastil, uno dei principali centri preistorici del Sud America.
Un’altra delle principali destinazioni dell’Argentina è sicuramente la Patagonia con i suoi immensi ghiacciai. Tra questi ricordiamo Perito Moreno, il ghiacciaio più conosciuto in assoluto, situato nel Parco nazionale Los Glaciares, a 78 km dalla località turistica El Calafate. Le sue caratteristiche peculiari e le periodiche cadute di enormi pareti di ghiaccio, alte dai 60 ai 70 metri, nelle gelide acque del Lago Argentino, regalano uno spettacolo unico al mondo, da non perdere.
Circondata da suggestive riserve naturali, laghi, boschi e montagne, Bariloche è una pittoresca città situata sulle rive del Lago Nahuel Huapi, nella provincia di Río Negro. Bariloche rappresenta una delle principali destinazioni invernali del paese, soprattutto per via dei numerosi impianti sciistici. Tra i paesaggi naturali assolutamenti imperdibili in questa località, ci sono il Monte Tronador, il Lago Mascardi e il ghiacciaio Ventisquero Negro.
Bariloche inoltre si trova lungo la Ruta 40, la Strada dei Sette Laghi che unisce le città di San Martín de los Andes e Villa La Angostura.
La Penisola di Valdes, in provincia di Chubut e a 50 km da Puerto Madryn (città balneare costruita nel Golfo Nuevo) costituisce una delle mete più importanti della Costa Patagonica per via della sua biodiversità e delle caratteristiche geografiche davvero singolari. Balene, elefanti e leoni marini, pinguini di Magellano, delfini, orche e numerosissime specie di fauna terrestre popolano quest’area, rendendosi protagonisti delle escursioni presso questo ambiente naturale unico che la Penisola di Valdes rappresenta, destinazione irrinunciabile per gli amanti della natura.
Vibrazioni e diversità
L’Argentina è divenuta ciò che è ora grazie all’incontro delle diverse culture e identità etniche dei gruppi di immigranti che si sono susseguiti ed incrociati nel corso degli anni. La cultura di questo immenso paese non può non essere il risultato di una fusione delle tradizioni europee con quelle native americane. Le attività culturali e artistiche dell’Argentina sono davvero incredibili e si fanno apprezzare soprattutto nella città di Buenos Aires, epicentro di tutti i grandi eventi.
Il tango è l’emblema dell’Argentina, soprattutto della sua capitale, e rappresenta un indice di identità del popolo argentino. Il ballo nasce alla fine del XIX secolo proprio a Buenos Aires, dove il suo massimo esponente fu Carlos Gardel. Negli ultimi anni questa tradizione è risorta grazie al turismo e alla popolarità che il ballo ha acquisito a livello internazionale e oggi è possibile assistere ad affascinanti esibizioni dal vivo lungo le principali aree turistiche, e non, della città.
Il mate è un altro simbolo dell’Argentina. Per gli argentini il “rito” del mate ha un significato molto forte ed importante, non si tratta solo di una bevanda calda a base di erbe. Nessun argentino beve il mate perché ha sete o per i suoi benefici; il mate è un’usanza antica, tramandata di generazione in generazione, è un atto di condivisione. Tanto è sentita questa tradizione che le è stato dedicato un giorno: il 30 di novembre di ogni anno si celebra la Giornata Nazionale del Mate.
Quando si parla di gastronomia argentina non si può non pensare alla carne. Difatti il piatto tipico per eccellenza è proprio la parrillada, che consiste in una varietà di carni cotte alla brace, o “asada”, da cui deriva il nome asado. La cultura argentina prevede che el asador cucini la carne, mentre i commensali preparano una picada, ovvero un aperitivo che consiste in un mix di affettati e formaggi tipici, accompagnati da un calice di vino, una Quilmes o un mate.
La gastronomia argentina però non è solo carne ed è fortemente influenzata dalla cucina italiana, spagnola e criolla (creola). Dagli aspetti della cultura creola, il popolo argentino ha ereditato alcuni piatti tipici che ancora oggi si possono degustare lungo tutto il territorio, da nord a sud. Tra i primi le empanadas, deliziosi fagottini farciti, e il locro, tipico piatto invernale a base di carne e verdure. Altra specialità assolutamente da provare è senza dubbio il dulce de leche, una deliziosa crema protagonista di una grande varietà di dolcetti.
Che il calcio sia una delle grandi passioni degli argentini non è certo una novità. Ma al di là del calcio in Argentina si praticano tantissime attività. Lo sport autoctono del paese è il pato, che è stato lo sport nazionale per diversi anni. Si tratta di una gara a cavallo inventata dai gauchos il cui scopo è quello di fare centro in una specie di cesto verticale con una particolare palla dotata di maniglie. Uno sport autoctono ereditato dai nativi è invece la jineteada, dove il fante deve dimostrare tutta la sua abilità a cavallo.
Cibo, musica e allegria
Il folklore argentino è un mezzo per scoprire le radici di un popolo dai mille volti, formato da diverse storie e provenienze. Gli eventi folcloristici in questa terra dalle svariate identità sono numerosissimi e vi si può assistere in tutte le città, grandi e piccole. Sicuramente il folklore rappresenta un modo molto divertente e originale per conoscere la vera Argentina e la sua gente.
Nel nord del paese è viva l’usanza di celebrare le peñas, nate con l’obiettivo di promuovere la cultura locale. In questi eventi si possono gustare piatti tipici, bevande, tanta musica e balli. Il cibo consiste sempre in specialità del nord argentino: empanadas, asado, locro e humitas. Tra le bibite, oltre al vino rosso locale, qualcosa che non può mancare è il tipico cocktail a base di Fernet e coca-cola. Il fulcro delle peñas sono però i balli dove predomina il folklore argentino (chacarera, gato e zamba), con anche qualche proposta di rock nazionale.
Un’alternativa alle peñas incentrate sul ballo, sono le cosiddette guitarreadas. La chitarra classica è uno strumento immancabile nella tradizione argentina ed è spesso accompagnata dal flauto tucumano, le maracas, il pinkullo, il naseré, il charango, la carraca ed altri strumenti spesso costruiti artigianalmente. Chiunque voglia farlo, può suonare e cantare, diversamente si può scegliere semplicemente di godere dell’atmosfera gioiosa che questi eventi regalano.
La figura che meglio rappresenta la tradizione argentina è quella del gaucho, uomo di campagna amante della sua patria, che tuttavia oggi è quasi sparito. Il popolo argentino però non dimentica questa figura così rappresentativa della sua cultura grazie alle frequenti rappresentazioni, dove gli uomini vestono con bombacha, alpargatas, fazzoletto al collo, cinturone, poncho, e gli immancabili accessori: il pugnale e le boleadoras, armi da caccia fatte in pietra e rivestite di cuoio. Si può assistere a queste esibizioni nelle peñas o durante le feste patrie.
In Argentina le festività nazionali sono molto sentite e vengono celebrate con tutto l’orgoglio che esse meritano. Sono due le date maggiormente commemorate ogni anno: 25 maggio, la Rivoluzione di Maggio, e 9 luglio, festa dell’Indipendenza. Per l’occasione vengono organizzate sfilate e i più piccoli vestono come i tipici personaggi dell’epoca. Le famiglie colgono l’occasione per riunirsi ed assaporare gli immancabili piatti tipici della tradizione.
Il carnevale in Argentina è una delle feste popolari più sentite e la sua celebrazione varia notevolmente da città a città. Il più grande del paese è quello di Gualeguaychú, Entre Ríos, che ogni anno ospita 40mila persone. Degni di menzione sono anche quelli di Corrientes, Jujuy, Salta e Buenos Aires. Eventi similari sono le murgas, una forma di teatro di strada che unisce musica, danza e recitazione. Queste manifestazioni dove i protagonisti sono i colori e l’allegria, sono frequentissimi durante le festività e gli eventi locali e sportivi.