Iran: la perla d’Oriente
Un paese fantastico con una storia antichissima e dalle tradizioni radicate; crocevia di civiltà e di religioni, dagli incantevoli paesaggi naturali e dal patrimonio artistico, culturale e archeologico inestimabile. Le testimonianze storiche ed artistiche lungo “la Via della Seta” conservano ancora l’eredità plurimillenaria dei grandi Imperi d’Oriente. Un fascino antico che ha il sapore della saggezza di tanti popoli, di tanti artisti, mistici, poeti e pensatori e che aleggia ancora tra le mura di Persepoli, le volte delle moschee di Shiraz e Esfahan e le sale dei musei di Teheran.
Iran, conosciuto fino al 1935 come Persia, è un paese con un grande passato, una delle culle della civilizzazione in occidente da oltre 2000 anni. La sua storia si divide in due periodi: pre-islamico e islamico. L’insediamento della società iraniana portò dei cambiamenti fondamentali nella struttura culturale, sociale e politica. Nonostante ciò, l’adozione dell’islam non ha avuto conseguenze critiche sugli antichi valori spirituali, e addirittura oggi si conservano molte tradizioni e riti pre-islamici.
Il periodo di maggior splendore per l’Iran fu senza dubbio quello a cavallo tra il 1500 e il 1600, grazie all’intraprendenza di Abbas I il Grande che estese i confini della Persia attraverso numerose conquiste. Dopo Abbas però l’Iran entrò in un periodo di decadenza che si protrasse fino al XX secolo, permettendo alle potenze europee di intensificare la loro penetrazione che raggiunse il culmine con la scoperta di ricchi giacimenti petroliferi.
Agli inizi del XX secolo il potere passò nelle mani dei Pahlavi, i quali si legarono agli Stati Uniti e agli interessi delle compagnie petrolifere occidentali avviando una politica di modernizzazione economica e sociale del paese. Questa politica suscitò scontento nel popolo iraniano che si ribellò costringendo lo Scià alla fuga; è la Rivoluzione iraniana del 1979. Da allora in Iran è stata istituita la repubblica islamica, una teocrazia fondata sul Corano e sullo smantellamento di ogni influenza occidentale.
Viaggio nell'antica Persia
L’Iran è un paese che ha da offrire ai suoi visitatori scenari meravigliosi e dal grande interesse turistico, come Teheran, Isfahan e Shiraz, tra le mete più visitate. Dalle piste da sci sulle montagne dell’area settentrionale del paese, alle meravigliose moschee di Isfahan, i giardini di Shiraz e il cielo stellato sopra i deserti più spettacolari del Medio Oriente, l’Iran ha tantissimi luoghi ricchi di storia e cultura che attendono solo di essere scoperti.
Situata al centro del paese, Isfahan è uno dei tesori nascosti del mondo. In essa si conservano dei veri e propri gioielli, come la Cattedrale di Vank, con i suoi ineguagliabili dipinti storici, la moschea dello sceicco Lotfollah, il palazzo Chehel Sotun, uno dei tre rimasti dall’epoca safavide, il palazzo Ali Qapu, l’antico palazzo degli Scià di Persia e tantissime altre meraviglie. Immancabile è una visita notturna a tutte queste attrazioni, quando si accendono le luci offrendo uno spettacolo sensazionale.
Celebre per le torri del silenzio, Yazd è un’interessante combinazione di templi storici e monumenti, oltre ad essere un importante centro del zoroastrismo, tanto che ancora oggi esiste una considerevole minoranza di seguaci di Zoroastro. Una delle sue principali attrazioni è proprio il Tempio del Fuoco, tempio zoroastriano che custodisce la fiamma sacra che secondo la tradizione arde dal 470 a.C. A Yazd troviamo anche un vero e proprio capolavoro dell’arte islamica: la moschea Jameh, impreziosita dalle tante sfumature di blu e dall’affascinante interagire di simboli e figure geometriche.
Lungo il confine del Dasht-e-Kavir, una distesa di sabbia e sale, si trova Kashan, antica città ricca di storia e di monumenti, con una grande tradizione nella tessitura dei tappeti: già all’epoca salafide Kashan era rinomata per la maestria e la raffinatezza dei suoi tessitori, tanto che vi sorgeva un laboratorio reale per la tessitura dei tappeti. A Kashan troviamo anche il Giardino Fin, uno dei più famosi dell’Iran, e il Taba Tabai, un’abitazione storica del XIX secolo celebre per i raffinati stucchi interni e i rilievi in pietra.
Teheran è una delle città più importanti del mondo islamico; la perfetta combinazione di tradizione e modernità che affascina tutti i visitatori. Simbolo della città è la Torre Azadi, la torre della libertà, dalla cui cima si può godere di una delle migliori viste di Teheran. Nella parte alta della città è possibile visitare il Palazzo del Golestan, il più antico monumento della città, immerso nel lusso e nell’esuberanza. Tappa fissa è infine il Bazar, il più grande del Medio Oriente, dove è possibile comprare di tutto, dal cibo ai tappeti, ceramiche, tessili, pietre preziose, spezie, ecc.
Tra modernità e tradizione
L’Iran, trovandosi nella strada che dall’Asia porta in Occidente, è molto importante da un punto di vista geopolitico. La sua posizione spiega la varietà di gruppi etnici che formano il paese, tra i quali parsi, curdi, turcomanni e arabi. Tra i vari gruppi etnici, sono di particolare interesse per i turisti le tribù nomadi per via delle loro tradizioni, la loro cultura e il loro stile di vita, non molto diverso da quello dei nostri predecessori. Visitare le tribù nomadi iraniane significa avere la possibilità di conoscere la vita e la cultura del popolo antico.
Un aspetto della cultura iraniana molto curioso riguarda l’architettura, che acquisisce forme diverse da regione a regione in quanto entra in armonia con la natura del luogo. Per esempio nelle regioni costiere le case sono in legno con i tetti di fango o di canna; nelle aree vicino ai deserti hanno il tetto a cupola, per ridurre il calore; nelle zone di montagna invece sono in pietra o fango, con tetti piani. Questi diversi stili architettonici rappresentano una rilevante attrattiva per i turisti, in quanto consentono di conoscere la grandezza e la ricchezza della cultura iraniana.
Le stoffe iraniane sono famose in tutto il mondo, in particolare per la varietà dei disegni e colori. Della stessa fama, se non maggiore, godono i tappeti, elemento essenziale dell’arte e della cultura persiana delle quali senza dubbio i tappeti rappresentano la maggior espressione. Questi spesso assumono il nome dall’area geografica di produzione o dai gruppi etnici. I centri di produzione di tappeti principali sono Tabriz, Kashan, Herat e Kerman. In ognuno di questi luoghi i tappeti prendono delle caratteristiche specifiche che consentono di distinguerne l’origine.
La cucina è indubbiamente uno dei tesori dell’Iran e anch’essa varia in base alla regione grazie alla diversità dei prodotti naturali. Nonostante ciò, esistono dei piatti caratteristici che si cucinano in tutto il paese, come il Kebab, l’Abgoosht, una minestra di carne, cereali, patate e spezie, il Khoresh, una salsa servita generalmente con il riso, e il Dolmeh, fagottini di carne e verdura avvolti da una foglia di vite. Tra le bevande ricordiamo il Dough, bibita a base di yogurt bianco e profumato alla menta che tradizionalmente accompagna il piatto iraniano per eccellenza, il Kebab.
Uno degli aspetti più antichi della cultura iraniana è la musica. Secondo quanto rinvenuto nelle aree archeologiche di Elam, essa risale alla preistoria e sarebbe nata dalle tribù arie. Nello stesso periodo sono stati inventati i primi strumenti musicali, molti dei quali sono usati ancora oggi con le opportune modifiche. Queste antiche tribù hanno dato vita alla musica riproducendo con gli strumenti musicali e i suoni vocali i rumori della natura, generando melodie e ritmi delicati e armoniosi. La musica iraniana è stata tramandata di generazione in generazione come tradizione orale.
Misticismo, religione e tradizione
Il folklore iraniano, sofisticato e allo stesso tempo complesso, è un insieme di racconti popolari, storielle, giochi, eroi e credenze. Tutti i miti e le storie del folklore iraniano sono raccolte nel libro The Wild Rue, scritto da un missionario americano che in esso ha archiviato credenze e superstizioni di un paese che al tempo (1938) era sotto la costante minaccia dei tremendi cambiamenti portati dallo Scià e dal programma di modernizzazione.
Era il decimo giorno del mese di muharram del 680 quando Husayn, nipote di Maometto, viene ucciso a Karbala nello scontro con le truppe degli Omayyadi, creando una scissione tra sunniti e sciiti insanabile. Da allora ogni anno migliaia di pellegrini si recano a Karbala in ricordo di Husayn, il “Signore dei Martiri”. Stiamo parlando della Ashura, evento dal carattere luttuoso nel mondo sciita e che è ancora oggi fortemente sentito. Durante questa celebrazione i musulmani sciiti si autoflagellano battendo le mani sul petto o in testa, alcuni utilizzano addirittura lame o catene.
Le tradizioni più vive dell’eredità del passato più remoto sono quelle legate alla celebrazione del Nowruz, il nuovo anno iraniano che coincide con il primo giorno di primavera. Questa festività risale alla tradizione zoroastriana ed è simbolo dell’identità persiana che ha resistito a invasioni, conversioni e rivoluzioni. I preparativi iniziano circa tre settimane prima dell’equinozio di primavera e la festa dura 13 giorni. La caratteristica principale di questo evento è la tradizione delle haft-sin (le “sette S”), ossia sette elementi il cui nome inizia con la lettera “s” (“sin” in persiano).
Il 13° giorno del Nowruz è chiamato Sizdah Bedar, conosciuto anche come il Giorno della Natura. Il Sizdah Bedar segna l’ultimo giorno di vacanza e per l’occasione gli iraniani si riuniscono in famiglia per fare un picnic in campagna e per allontanare la sfortuna che secondo gli antichi persiani aveva con sé il numero 13, considerato ancora oggi universalmente come un numero nefasto. In questo giorno è tradizione passare la giornata immersi nella natura, legare i germogli di grano con un nastro e gettarli in un fiume o corso d’acqua.
Tra le tradizioni più radicate del mondo iraniano c’è quella del malocchio, contro il quale in Iran il popolo indossa il Cheshm Nazar, un amuleto di origine pre-islamica esibito orgogliosamente in casa o sul posto di lavoro. Lo si può trovare in ogni forma possibile e immaginabile, è infatti prodotto sotto forma di adesivo, di ciondolo, come oggetto da appendere in qualche angolo della casa, generalmente in vetro, ecc.