Arrivederci alle Fiji!
C’è un posto al mondo dove il nuovo giorno sorge prima che altrove: le isole Fiji. In Oceania, a cavallo dell’equatore, tra la Polinesia e l’Australia, la natura ha creato 322 piccole isole e l’uomo ne abita poco più di un centinaio. Se siete alla ricerca di un luogo dove la natura può rigenerarvi corpo e mente, è alle Fiji che dovete andare. Il periodo migliore è tra maggio e ottobre, quando ancora le piogge non sono arrivate. In ogni caso la temperatura non scende mai sotto i 25 gradi e l’acqua del mare arriva a 27. Atterrerete a Viti Levu, l’isola con la capitale Suva. E’ una città con tanti edifici coloniali, le solite periferie dei paesi a cavallo dell’equatore, un modo di vivere sospeso tra il passato e il futuro. Nei dintorni c’è una foresta tropicale a 1800 metri di altezza. La guida è a sinistra, molte strade non sono asfaltate e di notte quasi tutte senza luci. Fuori da Suva , dove la vegetazione lascia spazio, c’è qua e là una “costruzione” con quello che si era potuto trovare, legno, lamiera,.. con qualche animale, un bambino che gioca, una donna che cucina o asciuga i panni. Lungo le strade durante il giorno si vedono i bimbi con la loro divisa scolastica che vanno o tornano da scuola e qualcuno che aspetta un autobus, se così vogliamo chiamarlo. Tutti sorridono e il primo saluto da imparare è “Bula” che vi verrà rivolto da tutti. La popolazione è molto cordiale e socievole ed amichevole con i turisti, anche se visitando qualche villaggio troverete un cartello con scritto: Rispetto del villaggio. Nelle aree più abitate le case sono basse, spesso sollevate un po’ dal terreno, ordinate nella loro semplicità.
Il villaggio tipico è strutturato con una grande Bure (capanna) centrale del capo villaggio, dove si possono riunire gli abitanti e poi tante Bure per ciascun gruppo familiare. Percorrendo alcune strade, nella giusta stagione , troverete cataste di canne tagliate che aspettano di essere raccolte : infatti una produzione delle Fiji è la canna da zucchero. C’è anche una cittadina chiamata Sugar City , seconda città per importanza , proprio per la lavorazione della canna da zucchero. Qui c’è anche il famoso “giardino del gigante dormiente”, che è stato il giardino privato dell’attore Raymond Burr. La popolazione dei fijiani, uomini e donne, è una popolazione di individui alti e robusti con folti capelli scuri che fino a fine ottocento praticava ancora il cannibalismo. Gli uomini portano tradizionalmente la gonna, si chiama Sulu, ma con una virilità tutta maschile, che esplode nella danza tradizionale Meke. Le donne, con abiti colorati, danzano con grazia. Vi capiterà di assistere alla cerimonia della Kava e di dover condividere la tipica bevanda: in un grande contenitore di legno l’acqua viene mescolata alle radici della pianta del pepe . Il color fango non è invitante, forse ve la offriranno nel guscio della noce di cocco, dovrete accettarla, ma attenzione nel berla perchè potrebbe crearvi troppa beatitudine e occhi rossi rossi. Non potete perdere di assaggiare il Lovo. E’ un modo di cucinare con una pentola di ferro dove c’è carne, pesce, verdure, cocco,che viene sotterrata in una buca del terreno dove rimane fino a sei ore: il cibo è delizioso. I fijani hanno molte leggende, sull’uccello Matamoa che annuncia il cattivo tempo, il dio Squalo che sta a difesa del reef, il dio Serpente…. La natura è rigogliosa, la vegetazione equatoriale, le palme sono incredibili, enormi gli alberi del pane, papaia e cocco. Il cielo di notte sarà la volta celeste che non avrete mai visto prima: milioni di stelle; se sarete sdraiati su una spiaggia sentirete il silenzio rotto solo dalla risacca del mare. Gli spazi sono ampi e consentono certamente di estraniarsi dalla routine delle nostre vite moderne. Le spiagge possono essere di un bianco abbagliante, nuotare tra le mante enormi è emozionante. Trovarsi a camminare nella striscia di sabbia tra le isole Waya e Wayasewa sarà un’ esperienza sensoriale. Le isole Ysawa sono famose per le lagune che a detta di tutti sono le più belle di tutto il pianeta: qui c’è Turtle Island dove è stato girato il film Laguna Blu. E quando partirete per ritornare a casa forse sentirete la melodia del Isa Lei, una canzone di addio; ma prendetela come un arrivederci, perchè di sicuro vi verrà voglia di tornare.