Una potenza mondiale
Il Giappone è uno dei paesi più affascinanti del mondo per via della sua cultura, le sue tradizioni, lo stile di vita e la tecnologia. Per arrivare a ciò che oggi rappresenta a livello mondiale, ha attraversato secoli e secoli di cambiamenti politici, guerre, disastri naturali, movimenti spirituali e incontri/scontri tra differenti culture.
La prima popolazione civilizzata si è insediata nel paese intorno agli anni 300, infatti il primo imperatore e il primo insieme di regole risalgono al 318. Il Giappone contava allora circa 5 milioni di abitanti. Nel VIII secolo il paese ha iniziato un periodo di grande crescita, sia a livello politico che economico, ed è da allora che il Giappone inizia ad essere conosciuto anche fuori dal continente asiatico.
Insieme alla grande crescita il paese ha però dovuto affrontare tanti conflitti che hanno portato inevitabilmente all’instabilità politica e sociale facilitando le invasioni straniere, tra cui quelle dei mongoli. Questi, nonostante le lotte interne, sono stati sopraffatti dagli abili guerrieri giapponesi. I conflitti non sono però finiti con la sconfitta dei mongoli; infatti dopo un breve periodo di stabilità il Giappone ha vissuto un lungo periodo di guerre conosciuto come Sengoku (periodo degli stati belligeranti), durato circa 100 anni.
Verso la fine del periodo Sengoku si verificano i primi contatti con il mondo occidentale a seguito dello sbarco di una nave portoghese lungo le coste nipponiche. Inizia un periodo di scambi commerciali con gli europei, i quali più tardi iniziano anche la cristianizzazione del popolo giapponese. La costante divulgazione del cristianesimo e la crescente commercializzazione con l’occidente viene in seguito vista come una minaccia da parte del governo giapponese, e nei primi anni del ‘600 inizia un periodo di isolamento durato circa 200 anni: l’era Sakoku.
Nel 1800, spaventati dall’avanzare del colonialismo europeo, i giapponesi si aprono nuovamente verso il mondo occidentale con l’obiettivo di essere visti come una potenza internazionale, sfuggendo così al pericolo di essere colonizzati. Il piano funziona e il Giappone inizia un periodo di veloce modernizzazione copiando i modelli dei giganti occidentali. Agli inizi del XX secolo il Giappone firma il primo accordo tra un paese orientale e uno occidentale e in breve tempo è considerato una delle potenze mondiali dell’epoca.
Ancora oggi, nonostante alcuni problemi socio-economici, il Giappone riesce a mantenere degli standard elevati e si pone come uno dei paesi più prosperi a livello mondiale.
Viaggio tra natura e religiosità
Nihon Sankei è il nome che è stato attribuito alla lista dei tre paesaggi più belli del Giappone. Questa lista esiste dal 1643 e al suo interno troviamo il Santuario di Itsukushima, sull’isola di Miyajima. La porta di accesso al santuario, o torii, che si trova sull’acqua, è una delle immagini più famose del Giappone. Il secondo dei paesaggi più belli è quello di Matsushima, un gruppo di 260 isole ricoperte di pini, mentre il terzo Nihon Sankei è Amanohashidate, chiamato anche Ponte per il Paradiso, un ponte di sabbia lungo 3,3km coperto da circa 7.000 pini.
Uno dei principali orgogli dei giapponesi è il Monte Fuji, il monte più alto del paese. Il suo aspetto mistico, le leggende che vi girano intorno e il suo profilo circondato da nubi durante tutto l’anno, fanno del Monte Fuji un luogo unico al mondo, da sempre centro di spiritualità. A 1450 metri si trova il portico che divide il mondo reale da quello spirituale e in questo stesso punto inizia il parco nazionale, dove vivono orsi, cervi e volpi. Ogni anno centinaia di persone si incamminano lungo le pendici del monte, oggi considerato un simbolo nazionale.
Tokyo è un’immensa città da ammirare sia passeggiando per le strade tra bar e izakaya, che dall’alto, dai tanti belvederi dai quali è possibile godere delle più belle vedute della città. Tra i punti panoramici più famosi ci sono quello del Governo Metropolitano, della Torre Mori che offre una meravigliosa vista della Torre di Tokyo, e quello della torre SkyTree, il più alto belvedere del paese. Da qualsiasi punto di vista si decida vedere la città, non si può fare a meno di notare i colori sgargianti delle luci al neon che si mescolano con la tradizione giapponese, come i templi e gli Onsen.
Kyoto, capitale del Giappone per oltre 1000 anni, è sinonimo della cultura giapponese. La città è conosciuta in tutto il mondo per i suoi meravigliosi templi e santuari, infatti ci sono oltre 1000 templi e 400 santuari. Ma oltre a visitare i luoghi sacri della cultura nipponica, c’è molto altro da fare in questa splendida città. Per esempio è il luogo ideale per immergersi nei tradizionali giardini giapponesi, per scoprire le antiche arti sceniche e altri elementi caratteristici, come le geishe. Tra le attrazioni imperdibili ci sono il tempio Kiyomizudera e la foresta di bambù di Arashiyama.
A circa un’ora dalla capitale giapponese sulla Baia di Sagami sorge una piccola e silenziosa cittadina celebre per il Daibutsu, un’enorme statua di bronzo che rappresenta il Buddha in posizione di loto. Si tratta di Kamakura, località famosa anche per le sue spiagge e dove è possibile visitare i cinque grandi templi zen di Kamakura, che non per niente è considerata la culla della filosofia zen. Più precisamente questa corrente filosofica nacque nel tempio Kencho-ji, primo dei cinque templi zen di Kamakura, nonché primo tempio zen di tutto il Giappone.
Distrutta da una delle due bombe nucleari che durante la seconda guerra mondiale ha messo in ginocchio il paese, Nagasaki è una delle città più europee del Giappone. L’incrocio di culture che caratterizza questa città si deve al ruolo che Nagasaki ha svolto nel XVII secolo, quando rappresentava il punto di incontro tra il Giappone e l’occidente convertendosi in uno dei porti più importanti dell’epoca. Tra i principali punti di interesse della città sono degni di nota il Parco della Pace e il tempio Sofuku-ji che con la sua particolare architettura ricorda i templi cinesi.
Armoniosa diversità
Il Giappone è un paese di contrasti, dove convivono tradizioni centenarie e le più avanzate tecnologie. Dalle arti più popolari come la cerimonia del the, ikebana e le tradizionali arti sceniche all’industria pop del manga, gli anime e i videogiochi, il Giappone, senza alcun dubbio, è un luogo con una cultura molto speciale.
Quello giapponese è uno dei paesi con le normi sociali più rigide. Uno dei principali concetti è lo wa, o armonia, che si manifesta nell’ordine delle relazioni sociali che sono fortemente gerarchizzate. Per mantenere questa armonia sociale in un paese che conta oltre 130 milioni di abitanti, esistono diverse norme sociali da seguire e che anche gli stranieri che vogliono integrarsi nella società giapponese devono conoscere. Tra le norme più conosciute sicuramente vi è quella della distanza fisica, molto importante nella cultura giapponese.
Un altro modo per esprimere la cultura giapponese, e in particolare il concetto di armonia, sono i tradizionali giardini, considerati una vera opera d’arte. Le decorazioni, la distribuzione degli elementi e il paesaggismo sono il risultato di una profonda attenzione ai dettagli. Questi giardini si possono ammirare praticamente ovunque: nelle aree appena fuori le grandi città, nei templi buddisti e nelle case private. Tra i giardini più famosi, diffusi anche in occidente, sono quelli zen, adatti per la meditazione.
Con la scomparsa dei samurai, le Geishe e i lottatori di Sumo sono le uniche figure simboliche rimaste del passato giapponese. Le Geishe erano donne specializzate nelle più diverse arti, come musica e ballo, il cui compito era quello di intrattenere i clienti presso locali pubblici e privati. Nei periodi di maggior povertà era usuale vendere le fanciulle agli Okiyas, case dove vivevano appunto le Geishe. Oggi ogni anno viene celebrato un festival a Gion, dove queste figure lasciano i loro hanamachi, quartieri di Geishe e cortigiane, e si mostrano in tutto il loro splendore.
La cerimonia del the è una delle arti tradizionali che meglio rappresentano l’essenza dei giapponesi. I concetti basici di questa cerimonia sono lo wa (armonia), il kei (rispetto), lo sei (purezza) e lo jaku (tranquillità), che rispecchiano alla perfezione il popolo giapponese. Si svolge in sale silenziose, washitsu, decorate con ikebana, composizioni floreali che seguono regole precise. In queste cerimonie è possibile apprezzare il grande sforzo compiuto dai giapponesi per ottenere la massima semplicità e raffinatezza nei movimenti che simboleggiano la vera bellezza.
Le arti sceniche più distintive sono sicuramente il Bunraku, il Kabuki e il Noh. Il primo è un tipo di teatro dove i personaggi vengono rappresentati con marionette e le cui scene sono accompagnate dallo shamisen, strumento musicale giapponese. Ancora più famoso è il teatro Kabuki che nasce tra le classi operaie come forma di espressione e intrattenimento; è una forma di teatro sperimentale. In contrapposizione a questa forma teatrale c’è il Noh, un dramma caratterizzato da concetti yugen, quindi di bellezza e semplicità minimalista.
Una forma artistica molto diversa da quella teatrale è quella dei manga e degli anime, presente in Giappone dagli anni ‘50 e che con il passare del tempo si è adattata ai cambiamenti socio-culturali del paese. I manga sono fondamentali nella cultura giapponese in quanto sono un mezzo per diffondere messaggi positivi e importanti valori, come quelli trasmessi da famosissimi manga come I Cavalieri dello Zodiaco, che vuole insegnare ai bambini a lottare per raggiungere i propri obiettivi, e Dragon Ball, che invita a salvare il mondo da tutti i mali attraverso la bontà del cuore.
Un mondo di superstizioni
Il folklore giapponese è fortemente influenzato dalle due religioni principali del paese, shintoismo e buddismo, e implica personaggi e situazioni comiche o inusuali, compresi essere soprannaturali, mostri e demoni, fantasmi, draghi e animali capaci di assumere sembianze umane, come kitsune, la volpe che si trasforma in una giovane e astuta donna, o nekomata, il gatto che si trasforma in una donna anziana portatrice di malattie.
Questi personaggi sono noti come Yokai e sono tra i più interessanti del folklore giapponese. Ma il termine Yokai comprende anche altri esseri, come spiriti, fantasmi, mostri che cambiano sembianze, insomma tutti esseri mitologici dell’immaginario culturale giapponese. Consapevoli della loro incredibile forza, i Yokai sono molto arroganti, nonostante ciò esistono alcune persone capaci di vincerli, come i taijiya e i monaci che usano la benedizione di Buddha come arma. Questi personaggi ricorrono spesso nella cultura nipponica attuale, dai manga e gli anime, alla letteratura e il cinema.
Quello giapponese è un popolo particolarmente festivo e sembra che ogni occasione sia motivo di grandi celebrazioni. Tra gli eventi più curiosi c’è il Setsubun che si celebra ogni anno il giorno prima dell’inizio della primavera ed è celebrato a livello nazionale. Il proposito di questa festa è di scacciare i demoni e per portare a termine la missione il popolo lancia fagioli ad una persona mascherata da Oni, uno spirito maligno. La tradizione vuole che il lancio dei fagioli sia accompagnato da urla e che al poi si mangi il numero di fagioli corrispondente alla propria età come buon auspicio.
Una leggenda molto popolare in Giappone e conosciuta anche in occidente, soprattutto dagli amanti di manga e anime, è quella del filo rosso del destino. La leggenda narra che ogni persona porta un filo rosso avvolto intorno al mignolo della mano sinistra che lo lega in maniera indissolubile alla propria anima gemella. Non importa quanto tempo passerà prima che le due persone si incontrino, né quanto sono distanti; il filo rosso è lunghissimo e indistruttibile e prima o poi farà incontrare le persone che sono destinate a stare insieme per sempre.
Un altro aspetto molto romantico della cultura giapponese è l’hanami, un momento sociale di contemplazione della bellezza che esplode nei fiori e si celebra nei parchi di ogni città giapponese dove le persone si radunano per godersi lo spettacolo della fioritura dei ciliegi, simbolo nipponico. Si tratta di uno spettacolo impressionante di particolare rilievo per il popolo del Sol Levante. Per i giapponesi infatti la fioritura dei ciliegi simboleggia un momento di rinascita ed è da sempre vista come segno premonitore della ricchezza della raccolta del riso, pertanto deve essere celebrata.
Oltre ai curiosi personaggi e alle tantissime credenze e superstizioni, il folklore giapponese comprende un’innumerevole varietà di stili musicali. I due più conosciuti sono shomyo, canto liturgico buddista, e gagaku, musica orchestrale di corte introdotta dalla Corte Imperiale, entrambi stili relativamente autoctoni. Un aspetto molto curiosa della musica giapponese è che essa è da sempre considerata un’arte in grado di arricchire la vita e la saggezza degli uomini, è per questo motivo che spesso i guerrieri samurai prendevano parte alle attività musicali come parte della loro formazione.